La carenza di risorse influenza le liste d'attesa per accedere alle cure
I tagli al budget alla sanità effettuati negli ultimi anni pesano anche sulla cura dei tumori e preoccupano gli oncologi. Al punto che 7 su 10 si sono sentiti in difficoltà nella scelta della terapia. E' quanto emerge da un'indagine illustrata oggi presso la Sala Zuccari del Senato durante la presentazione del 10/mo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. Realizzata dalla Federazione Italiana Delle Associazioni Di Volontariato In Oncologia (FAVO), l'indagine parte da domande che ogni oncologo nella propria carriera si è fatto almeno una volta. Ovvero "Quale è il trattamento migliore rispetto alle esigenze del malato, alle indicazioni scientifiche e alla disponibilità di risorse?" "Quali criteri di priorità tra diversi pazienti?".
Dalle risposte ottenute attraverso un questionario somministrato a un campione di oncologi (con la collaborazione attiva di AIOM, l'Associazione Italiana di Oncologia Medica), emerge che il 71% dei medici coinvolti si è sentito in difficoltà (almeno qualche volta nel 60% dei casi, spesso nell'11%) rispetto alle scelte da compiere in termini di trattamento terapeutico a causa del budget finanziario a disposizione. Quasi il 20% dei rispondenti afferma che le carenze di risorse finanziarie hanno inciso sulla somministrazione dei trattamenti terapeutici, ad esempio in termini di tempi di attesa, ed in qualche caso portando a rimandare il trattamento all'anno successivo, sulla base di una selezione dei pazienti in termini di priorità, come la comorbidità e l'età. La seconda indagine, condotta con il supporto della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (Sico), ha permesso di rilevare che più della metà dei chirurghi oncologi rispondenti (60,3%) si è trovato in difficoltà rispetto alle scelte da compiere in termini di impiego di tecnologie efficaci, in relazione al budget a disposizione
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